EOLO accelera sul 5G FWA, ricavi in crescita e nuovo piano per le coperture
Fatturato 2024 a 245 milioni in via di ultimazione la rete 5G con Nokia e Zte
I ricavi salgono a 245 milioni (+4,1) l’Ebitda adjusted segna +6,5% fino a quota 140 milioni, con una marginalità che sfiora il 57,2%.
Sono questi i numeri dell’ultimo anno fiscale chiuso a marzo 2025 messi in nero su bianco da EOLO, controllata al 75% dal fondo Partners Group mentre il restante 25% fa capo a Cometa, al cui interno ci sono il fondatore Luca Spada e Rinaldo Ballerio, presidente di Elmec Informatica di Varese.
Quello che secondo gli ultimi dati Agcom è in Italia il principale operatore del Fixed Wireless Access (soluzione mista fibra-radio per l’ultimo miglio), con oltre il 28% di quota di mercato, ha raggiunto quota 707mila clienti serviti in tutta Italia, in aumento del 4,7% annuo.
"Siamo il primo operatore in Europa che sta realizzando una rete 5G stand-alone a onde millimetriche per portare connettività a 1Gbps dove la fibra non arriva" spiega l’AD Guido Garrone.
Detto altrimenti: una soluzione per portare la banda ultra larga nei territori in digital divide dove lo sviluppo della fibra è più oneroso.
EOLO punta a far valere la maggiore flessibilità e minor invasività dell’FWA rispetto alla fibra quanto a impatti in termini di scavi, lavori, cantieri e via dicendo. Uno dei turning point strategici è sicuramente da ascrivere all’accordo di un anno fa con Fastweb per l’utilizzo congiunto delle frequenze 26 GHz in capo alla controllata di Swisscom, con la ratio di unire le forze, consentendo cosi di migliorare il risultato finale (estensione della propria copertura); anticipare i tempi (facendo ognuno leva sul plus dell’altro, in modo tale da potersi presentare in maniera più strutturata con le proprie offerte sul mercato) e risparmiare sugli investimenti (evitandole duplicazioni).
EOLO ha quindi lanciato una gara tra vendor globali per sviluppare la nuova infrastruttura. Ottenuto il Golden Power dal Governo, la sfida è stata vinta da Nokia e Zte, con il supporto di player come Mavenir, Thales e 6Wind.
I test sono già partiti, con risultati in linea con le aspettative, e il lancio commerciale è previsto entro fine 2025.
"Non si tratta di una tecnologia di ripiego - sottolinea Garrone – ma di una vera alternativa alla fibra, capace di garantire stabilita, velocità e bassa latenza anche nei piccoli borghi permettendo un’esperienza equivalente a quella di una grande citta".
L’azienda punta a rendere disponibile la propria offerta a 1Gbps adeguando il proprio parco BTS (ad oggi 4200 torri) nei prossimi quattro anni, grazie al supporto dei suoi soci che hanno ulteriormente investito 50 milioni, con la possibilità di aggiungerne altri 40.
L’obiettivo ora è raggiungere il milione di clienti, concentrandosi soprattutto su chi resta fuori dai radar del digitale: «Parte del territorio delle aree grigie e bianche dove la fibra rischia di non arrivare». Si tratta di un mercato potenziale di 6-7 milioni di famiglie, di cui almeno 3 in target immediato.