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“Paesini”, come internet, arte e letteratura rilanciano il territorio

calendario 14 Settembre 2022
“Paesini”, come internet, arte e letteratura rilanciano il territorio “Paesini”, come internet, arte e letteratura rilanciano il territorio

“Paesini” prosegue il suo cammino e arriva in Molise, a Macchiagodena, a 23 km e 26 minuti d’auto da Isernia. Nel viaggio sulla SS17, sulla sinistra, arrivando da sud ovvero da Benevento, il paesaggio è di montagna, si scorge Campitello Matese, dove d’inverno i Campani e Molisani vanno a sciare; sulla destra invece colline, in parte coltivate ma la presenza della natura è ancora forte, le case sono sparse nel territorio nella giusta proporzione.

In un paesino di circa milleseicento abitanti e in costante spopolamento, Fabiana Terriaca è una ragazza ventenne che organizza e gestisce le attività e gli spazi del centro insieme ad altri tre coetanei.

Fabiana, attraverso un progetto attivato dall’amministrazione comunale, chiamato Genius Loci, cerca di connettere il proprio luogo con il resto del mondo attraverso la letteratura che alimenta l’identità del paesino: le panchine con citazioni e articoli della costituzione, mattonelle e piastrelle con aforismi o citazioni di scrittori autorevoli, e contenitori di varie forme, dove poter prendere in prestito libri e fumetti.

Questa identità quindi, che si determina attraverso la letteratura, è stata intrecciata da un’azione di marketing territoriale, ovvero l’ospitalità che il comune di Macchiagodena offre, per una notte, in cambio di un libro, che il visitatore del paese deve portare, con dedica.

Fabiana racconta anche dell’impatto che questo progetto ha sui suoi abitanti e il cambiamento più significativo è proprio su di lei e sui suoi coetanei coinvolti direttamente.
Attualmente studia ingegneria biomedica alla Federico II a Napoli, quindi non è semplice seguire costantemente le attività del paese tutto l’anno, ma chiaramente avere una presenza online, soprattutto lato social media, rendono la gestione del progetto più semplice.

Il loro voler contribuire volontariamente nel rendere questo luogo, un luogo di ospitalità e di passaggio, che oggi è chiaramente fuori dalle grandi rotte turistiche, rende Fabiana, Sergio e gli altri ventenni, responsabilizzati quindi ancor più legati alla propria identità di abitanti di Macchiagodena.

Il viaggio di “Paesini” continua con una seconda tappa molisana a Civitacampomarano, a 36 km e 42 minuti d’auto da Campobasso. La SS647 in agosto è praticamente priva d’auto e immersa nelle colline scoscese, qui un po’ verdi, poi ondeggianti, gialle accese, trebbiate da poco. Il panorama e la strada cambiano sulla SP163 che si fa rigida con curve strette, sino a mostrare il versante sud del paese, che è a strapiombo sul lato a nord e soffre un distaccamento del terreno, che ha reso inagibile una parte delle abitazioni.
Il paese è affacciato sulla valle quindi, si presenta al visitatore sviluppandosi dietro il castello Angioino, struttura difensiva da cui ha avuto origine il centro. Civita, come lo chiamano i suoi abitanti, è in una valle decentrata rispetto alle grandi vie di comunicazione, difficile passarci casualmente: un paesino di circa trecento abitanti che tende allo spopolamento totale.

Dalla cooperazione di Ylenia Carelli con l’artista Alice Pasquini, di origine civitese, qui è nato Cvtà Street Fest, lo street festival arrivato alla settima edizione.

Oggi l’Associazione di cui Ylenia fa parte, insieme ad Alice Pasquini ed altre tre donne, ha la sua identità e credibilità, visto il successo delle edizioni precedenti e il coinvolgimento di artisti di rilievo nel mondo dell’arte. Questo attira sì il turismo e l’interesse di persone da altre parti d’Europa, ma non per abitarci stabilmente.
Cvtà Street Fest (che in quattro giorni di eventi e live performance attira fino a novemila persone) tour del paese gestiti dai ragazzi e ragazze delle scuole, sono attività che aiutano la comunità ad essere ancora più comunità, ma non a incrementare il numero degli abitanti, non sino ad ora, il percorso ha davanti alcuni passi necessari, come organizzare la ricezione turistica, prossimo obiettivo di Ylenia e l’associazione di cui fa parte.

L’ultima (la più giovane) abitante del paese è Emma, 3 anni. Dopo di lei non è né sarà in previsione l’arrivo di altri bambini a meno che non arrivi da fuori qualche nuova famiglia, come sono arrivati dalla Romania proprio i genitori di Emma, su invito di un’azienda agricola del luogo, che ha trovato loro casa e offerto un lavoro, vista la penuria di lavoratori in questa zona d’Italia.