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“Paesini” approda a Viterbo per raccontare l'importanza di internet

calendario 23 Maggio 2022
“Paesini” approda a Viterbo per raccontare l'importanza di internet “Paesini” approda a Viterbo per raccontare l'importanza di internet

La narrazione di “Paesini” si arricchisce con nuove storie, questa volta tutte provenienti dal Lazio e più precisamente dalla provincia di Viterbo. Il collettivo di What Italy Is ha infatti fatto tappa a Civita di Bagnoregio, piccolo borgo che sorge nella Valle dei Calanchi, tra il lago di Bolsena e la Valle del Tevere, e che conta solo 11 abitanti. Le caratteristiche morfologiche e paesaggistiche hanno reso questo luogo una meta turistica rinomata, ispirando registi del calibro di Hayao Miyazaki.

Notorietà e fascino de “La città che non muore” (definizione data dallo scrittore Bonaventura Tecchi) sono legati a diversi fattori, a partire dalla bellezza del suo belvedere, da cui i turisti di tutto il mondo possono ammirare il ponte che sembra quasi sospeso, una serie di piccole case che sembrano venir fuori da un lembo di montagna e al centro il campanile della chiesa che spicca.

Dalle parole di Desiree’, una giovane ragazza che lavora in paese da molti anni, emerge come prima della pandemia Civita fosse presa d’assalto da turisti provenienti, in particolare, da Cina e Giappone. Internet, i social media e i film d’animazione di successo sono stati il cavallo vincente che ha portato ad avere fino a 13.000 accessi in un solo giorno.

Da Civita il viaggio è proseguito alla volta del sud della Tuscia, più precisamente in direzione Calcata, un paesino arroccato su un pianoro di tufo, conosciuto come il paese delle streghe, degli hippie e degli artisti e inserito da tempo tra i borghi più belli d’Italia.

Il team di What Italy Is ha incontrato Gianluca Aphel, che in questa località ha aperto il ristorante La Piazzetta, nel 1992. La sua filosofia è chiara: si cucina tutto di giorno in giorno, con prodotti locali del territorio e la pasta è rigorosamente fatta con le sue mani. La ricerca della qualità delle materie prime che utilizza nella sua cucina, iniziata più di 8 anni fa, ha portato Gianluca non solo ad entrare a far parte dell’alleanza Slow Food dei cuochi ma anche sulla guida Gambero Rosso.

Senza internet, ha raccontato Gianluca, il ristorante non riuscirebbe a raggiungere la maggior parte dei suoi clienti: le prenotazioni, ormai, arrivano soprattutto tramite WhatsApp, email o portali di prenotazione online. Anche i social media, in particolare Facebook e Instagram, hanno un assunto un ruolo molto importante perché permettono di raccontare la passione per la cucina, attraendo gli utenti e spingendoli ad assaggiare i suoi piatti.

E anche per Borgo Podernovo, località vicina al Lago di Bolsena protagonista di un’altra storia di “Paesini”, internet è uno strumento fondamentale. Questa serie di strutture e casali riportati, a partire dal 2000, ad antico splendore, riesce ad accogliere grazie alla rete turisti provenienti da ogni parte del mondo, in particolare per il 98% originari del Nord Europa.

Il fascino e la bellezza di questo luogo, capace di attirare visitatori che giungono da lontano, è descritto perfettamente dalle parole di Paola Giorgia, che vive e lavora qui e che ha raccontato la storia antica del Borgo, testimoniata dalla presenza di alcuni documenti risalenti al 1850 che si possono trovare nel museo di Podernovo: qui un tempo venivano coltivati cereali, mais, alberi da frutto, bovini da carne, cavalli, conigli e pollame; nel Borgo lavoravano anche un fabbro e un carpentiere, in modo da supplire a qualunque necessità.

Ancora oggi viene prodotto un olio di grande qualità, inserito nella “Guida ai sapori e piaceri” della Tuscia Etruria e nella Guida Gambero Rosso, e vengono inoltre coltivati grani antichi con cui viene realizzata la pasta del “Borgo”.