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“Paesini”, come grazie a internet la scultura si fa territorio

calendario 04 Agosto 2022
“Paesini”, come grazie a internet la scultura si fa territorio “Paesini”, come grazie a internet la scultura si fa territorio

“Paesini” prosegue il suo viaggio in Toscana a Pievasciata, una frazione del comune di Castelnuovo Berardenga, in provincia di Siena. Questo piccolo paese conta poco meno di 9000 abitanti e fin dal 1932 fa parte della zona vinicola Chianti, essendo il suo territorio diviso tra la zona dei Colli Senesi e quella del Classico di cui è il comune più meridionale.

La piccola frazione di Pievasciata è particolarmente interessante perché nel 2011 è stato realizzato il progetto Borgo d’Arte Contemporanea (B.A.C.), in collaborazione con il Comune, la Provincia di Siena e la Regione Toscana, con l’installazione nel borgo e nei suoi immediati dintorni di varie installazioni d’arte contemporanea.

Queste opere fanno parte di una mostra permanente all’aperto il cui fulcro principale si trova all’interno del Parco Sculture del Chianti ed è il frutto dell’iniziativa di due appassionati d’arte, i coniugi Giadrossi, che a partire dal 2002 hanno invitato una serie di artisti contemporanei e internazionali a visitare il bosco, che prima ospitava un allevamento di cinghiali, e a proporre un’ opera che si integrasse totalmente con ciascun elemento della selva e che esaltasse la natura circostante.

Piero Giadrossi, classe 1944, nato a Trieste ma girovago per passione e lavoro, ha vissuto a Trieste, Napoli, Genova, Germania e Inghilterra e racconta come è nata l’idea di questo parco:

“Per lavoro viaggiavo spesso, ero sempre all’estero. Avevo sempre avuto la passione per l’altra e visitato mostre durante i miei viaggi. Una volta ne visitai una a Città del Capo, all’interno di un parco. Me ne innamorai e pensai che anche io dovevo realizzare un parco con delle opere al suo interno”.

Piero è curatore del parco (oltre che artista, ha realizzato “Come eravamo” e disegnato l’anfiteatro) e scelto personalmente ogni singolo artista affinché si potesse essere una volta entrati a contatto con culture e stili differenti; variegati sono anche i materiali utilizzati, che vanno dal bronzo al ferro, dal granito al marmo, dal vetro al neon. L’utilizzo di diversi materiali dà al visitatore una panoramica sulla varietà e sull’importanza dell’arte contemporanea nel mondo di oggi, mentre la natura, la luce, le stagioni offrono sempre nuove interpretazioni alle sculture, come è tipico per l’arte ambientale.

Il digital è fondamentale per il parco, oltre al sito internet infatti (tradotto in 7 lingue) si può scaricare un’app gratuita per iOs e Android grazie alla quale si possono scoprire le opere mentre si cammina nel bosco. Ma non basta: i canali social sono una fonte continua di passaparola e infatti il Parco Sculture del Chianti è presente su Facebook, Instagram, YouTube, Whatsapp e TripAdvisor.

Intorno alle opere ci sono turisti che arrivano dalla Germania, dall’Austria, dagli Stati Uniti, dall’Inghilterra e naturalmente Italia. Un esempio brillante di come l’arte sia un motore fondamentale per l’economia del nostro paese, anche in piccole frazioni come Pievasciata.