Dove vedere Conclave in streaming: trama, canali e curiosità sul film profetico del Papa
Dal regista premio Oscar Edward Berger, un thriller psicologico tra le mura vaticane che esplora i segreti del potere ecclesiastico con un finale che ha diviso critica e pubblico
Cosa succede quando la realtà sembra rincorrere la finzione? Conclave, il film evento del 2024 diretto da Edward Berger e tratto dal bestseller di Robert Harris, partiva da un’ipotesi provocatoria: la morte improvvisa del Papa e l’inizio di un nuovo, turbolento conclave. Un’ipotesi che oggi risuona in modo inquietante, dopo la scomparsa di Papa Francesco lo scorso 21 aprile e con un vero conclave ormai alle porte.
Ambientato tra i silenzi solenni e le tensioni segrete del Vaticano, Conclave è un thriller psicologico che ha acceso dibattiti in tutto il mondo. È solo finzione? O anticipazione di ciò che ci aspetta davvero?
In questo articolo ti raccontiamo tutto quello che c’è da sapere su Conclave — dalla trama al cast, dai riconoscimenti alle controversie — e naturalmente dove puoi vederlo in streaming in Italia.
Trama: un conclave, una verità nascosta
In seguito alla morte improvvisa di Papa Gregorio XVII, il cardinale decano Thomas Lawrence (Ralph Fiennes) guida il conclave per l’elezione del nuovo pontefice. I candidati sono quattro: il liberale Aldo Bellini, il conservatore sociale Joshua Adeyemi, il tradizionalista Joseph Tremblay e il reazionario Goffredo Tedesco. Ma l’arrivo inatteso del cardinale Vincent Benitez, missionario messicano, cambia ogni equilibrio.
Tra votazioni, confessioni scottanti, ricatti, scandali e perfino un attacco terroristico a Roma, il film costruisce una tensione crescente, fino alla rivelazione finale: Benitez, eletto papa con il nome di Innocenzo XIV, confessa al decano di essere intersessuale. Una verità che il nuovo pontefice ha scelto di custodire come parte della propria identità spirituale. La fede e la politica, la misericordia e la verità, si scontrano in una narrazione che non lascia indifferenti.
Dove vedere Conclave in streaming
Il film Conclave, dopo il suo passaggio nelle sale, è ora disponibile su NowTv, in abbonamento, e su Prime Video (acquisto digitale). Uscito nei cinema italiani il 19 dicembre 2024 è poi arrivato ufficialmente sulle piattaforme digitali on demand.
Il cast: una parata di giganti del cinema
Uno dei punti di forza di Conclave è senza dubbio il suo cast stellare, che riunisce interpreti capaci di dare profondità e sfumature a personaggi complessi, mossi da ambizioni, fede, dubbi e segreti.
Ralph Fiennes è il cuore pulsante del film, nei panni del cardinale Thomas Lawrence: un uomo che, nel pieno di una crisi interiore, si trova a guidare uno dei momenti più delicati della Chiesa cattolica. Il suo sguardo teso e la voce misurata trasmettono tutta la fragilità di chi porta sulle spalle il peso di una fede incerta e di una responsabilità enorme. Una performance intensa, che gli è valsa candidature importanti a premi Oscar, Golden Globe e BAFTA.
Accanto a lui troviamo Stanley Tucci, John Lithgow e Sergio Castellitto, ciascuno nel ruolo di un cardinale, con visioni opposte sul futuro della Chiesa. Le loro dinamiche interne, le alleanze e i tradimenti, rendono l’atmosfera tesa e imprevedibile. Tucci, con il suo carisma pacato ma tagliente, rappresenta la diplomazia; Lithgow incarna un’autorità severa, mentre Castellitto porta in scena tutta la tradizione cattolica italiana, con uno stile austero e viscerale.
Isabella Rossellini brilla nel ruolo di suor Agnes, responsabile degli alloggi in Vaticano. Apparentemente marginale, il suo personaggio si rivela fondamentale nel momento in cui il confine tra verità e menzogna si fa sempre più sottile. Rossellini dona ad Agnes una forza silenziosa e uno sguardo acuto, che la rendono la coscienza morale della storia.
Insieme, questi interpreti danno vita a una narrazione corale perfettamente equilibrata, dove nessun personaggio è davvero secondario. Ogni scena, ogni dialogo, è carico di tensione e ambiguità, grazie a una regia che lascia spazio ai volti e ai silenzi.
Non a caso, il film ha ricevuto la candidatura al Screen Actors Guild Award per il miglior cast, un riconoscimento riservato alle produzioni che riescono a creare un ensemble armonico, intenso e memorabile.
Il regista: Edward Berger dopo l’Oscar
Dopo il successo internazionale di Niente di nuovo sul fronte occidentale, vincitore di quattro premi Oscar, tra cui quello per il miglior film internazionale, Edward Berger torna dietro la macchina da presa con un’opera molto diversa ma ugualmente potente. Con Conclave, il regista tedesco abbandona il fragore delle trincee per esplorare una guerra silenziosa, combattuta tra pareti affrescate e coscienze in bilico.
La sfida era notevole: raccontare un thriller ambientato quasi interamente in uno spazio chiuso — il Vaticano — e basato su dialoghi, sguardi e sottintesi. Eppure, Berger riesce a costruire una tensione costante, quasi claustrofobica, che tiene lo spettatore incollato fino all’ultima inquadratura.
La sua regia è sobria, rigorosa e profondamente europea: ogni scelta stilistica, dalla fotografia desaturata alle inquadrature statiche e meditate, contribuisce a rendere palpabile il peso del momento storico che i personaggi stanno vivendo. Non c’è mai enfasi, solo densità. Ogni parola non detta, ogni esitazione, ogni passaggio di sguardo è messo in scena con chirurgica precisione.
Berger dirige con rispetto e intelligenza un materiale narrativo delicato, evitando facili sensazionalismi o critiche ideologiche. La sua sensibilità emerge soprattutto nel modo in cui restituisce i dilemmi morali del protagonista e nel costruire un finale che, pur nella sua rivelazione clamorosa, non diventa mai compiaciuto o forzato.
È anche grazie alla mano di Berger se Conclave riesce a essere, allo stesso tempo, un thriller politico, un dramma psicologico e una riflessione spirituale. Una regia che conferma il suo talento nel dare forma cinematografica ai grandi conflitti interiori, e che lo posiziona tra i registi europei più rispettati del momento.
Curiosità dal set: dieci segreti dietro le mura del Conclave
Oltre a essere un thriller carico di tensione morale e politica, Conclave è anche un’opera ricca di dettagli affascinanti e retroscena sorprendenti, che ne fanno un vero e proprio “caso cinematografico”. Dietro le quinte del film si nasconde infatti un lavoro artigianale, spirituale e produttivo di altissimo livello. Ecco dieci curiosità che rendono ancora più interessante la visione:
1. Il Vaticano ricreato a Cinecittà
Nessuna scena è stata girata realmente all’interno del Vaticano. La Cappella Sistina è stata fedelmente ricostruita in un hangar insonorizzato a Cinecittà, con oltre tre mesi di lavoro e un team di scenografi, pittori e restauratori specializzati, alcuni dei quali avevano collaborato a dei veri restauri nella Città del Vaticano.
2. Un progetto internazionale che parla anche italiano
La produzione ha coinvolto Regno Unito, Stati Uniti e Italia, con numerose riprese effettuate tra Roma, Viterbo e Matera. La Regione Lazio ha sostenuto l’intero progetto, anche attraverso degli incentivi fiscali. L’Italia non è solo scenografia: è l’anima stessa del film.
3. Ralph Fiennes e il silenzio del monastero
Per prepararsi al ruolo del cardinale Lawrence, Fiennes ha vissuto alcuni giorni in un monastero benedettino, seguendo il ritmo della preghiera e della meditazione. Ha lavorato con un ex gesuita come consulente personale, per esplorare il conflitto tra autorità, coscienza e fede.
4. Un romanzo più vero del vero
Lo scrittore Robert Harris si è ispirato a fonti reali, confessioni di prelati e cronache non ufficiali dei conclavi passati. Alcune battute del film, come "Lo Spirito Santo ha bisogno di tempo", sono frasi realmente udite nei corridoi del potere ecclesiastico.
5. Stanley Tucci e il latino come lingua viva
Nel film, Tucci recita alcune scene in latino, con una precisione sorprendente. Ha studiato a lungo pronuncia e gestualità liturgica, dichiarando che “recitare in latino è come entrare in un’altra epoca, dove ogni parola pesa come un dogma”.
6. Una colonna sonora che suona come preghiera
Il compositore Volker Bertelmann ha usato strumenti antichi e registrazioni vocali in abbazie reali per creare una colonna sonora sospesa, mistica, quasi sacra. Alcuni passaggi contengono frammenti digitalmente rielaborati di canto gregoriano.
7. Scene girate in ordine cronologico
Una scelta registica inusuale per un film moderno: le riprese sono avvenute secondo la sequenza narrativa. Questo ha permesso agli attori di “vivere” l’evoluzione del conclave come un’esperienza reale. Le ultime scene, girate solo a lume di candela, restituiscono tutta la solennità del momento.
8. “Conclave” come metafora dell’anima
Il titolo non si riferisce solo al rituale ecclesiastico: è anche simbolo di una chiusura interiore, un viaggio nella coscienza. Le “chiavi” – da clavis, in latino – ricorrono nel film come oggetti, gesti e persino svolte narrative.
9. Isabella Rossellini e la forza invisibile delle donne
Il personaggio di suor Agnes, interpretato da Rossellini, è ispirato a figure femminili realmente esistenti nel mondo ecclesiastico: donne spesso invisibili, ma centrali nelle scelte spirituali e politiche. La sua presenza è discreta, ma decisiva.
10. Un finale che divide e lascia il segno
Il colpo di scena finale, tenuto segreto persino al cast fino all’ultimo giorno di riprese, è stato girato in una sola lunga inquadratura. Una scelta voluta da Berger per cogliere la reazione più autentica possibile. Un epilogo che spiazza, emoziona e invita alla riflessione.
Accoglienza e polemiche
Conclave ha diviso pubblico e critica. In Nord America ha incassato oltre 32 milioni di dollari, superando i 119 milioni a livello globale, a fronte di un budget di 20 milioni. In Italia, ha totalizzato oltre 6 milioni di euro al botteghino.
Molti critici internazionali lo hanno osannato: per il New York Times, che poi ha avuto ragione, è "perfetto per gli Oscar"; per The Guardian, “un thriller con un cast eccezionale”. In Italia, invece, alcune voci cattoliche come Avvenire e Angelus hanno parlato di “involontaria parodia” e “film pieno di banalità”.
Conclave: Un trionfo di premi e candidature internazionali
Conclave non è solo un successo di pubblico e critica: è anche una delle pellicole più premiate e nominate della stagione cinematografica 2024-2025. Il film ha conquistato le giurie dei più importanti premi internazionali, entrando di diritto nel novero dei titoli destinati a lasciare il segno.
Agli Oscar 2025, Conclave ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura non originale (firmata da Peter Straughan), ed è stato candidato in ben sette categorie, tra cui miglior film, miglior attore protagonista (Ralph Fiennes), miglior attrice non protagonista (Isabella Rossellini), miglior montaggio, scenografia, colonna sonora e costumi.
Anche ai Golden Globe, il film si è fatto notare vincendo il premio per la sceneggiatura e ottenendo nomination per miglior film drammatico, miglior regia (Edward Berger), miglior attore (Fiennes), miglior attrice non protagonista (Rossellini) e miglior colonna sonora originale.
La pioggia di riconoscimenti è proseguita ai BAFTA, dove Conclave ha trionfato come miglior film, miglior film britannico, miglior sceneggiatura non originale e miglior montaggio, ottenendo inoltre nomination prestigiose per regia, interpretazioni, fotografia, scenografia, costumi, colonna sonora e casting.
Ai Critics' Choice Awards ha conquistato il premio per la miglior sceneggiatura e miglior cast corale, ricevendo inoltre 9 candidature totali, tra cui miglior film, regia, fotografia, scenografia, costumi e colonna sonora.
Il film è stato anche incluso dal National Board of Review tra i 10 migliori film dell’anno, a conferma dell’impatto internazionale dell’opera.
Infine, agli Screen Actors Guild Awards, Conclave ha vinto il premio per il miglior cast corale, e Fiennes ha ricevuto una nomination individuale, a riconoscimento di una delle performance più intense della sua carriera.
Insomma, Conclave è riuscito in un’impresa rara, ovvero mettere d’accordo critica, pubblico e giurie, conquistando le vette di tutte le classifiche con una storia coraggiosa, potente e profondamente umana.
Dal libro al film: la visione profetica di Robert Harris
Come anticipato, il film Conclave prende vita dall’omonimo romanzo pubblicato nel 2016 da Robert Harris, autore britannico noto per la sua capacità di intrecciare realtà storica e finzione con precisione e profondità. Già all’epoca, la trama sembrava anticipare questioni centrali nel dibattito contemporaneo sul futuro della Chiesa: il confronto tra riformismo e tradizione, l’ombra del potere, il peso dei segreti personali.
Nel libro, Harris scrive:
“Nel Conclave non ci sono campagne elettorali. Non ci sono slogan. Non ci sono programmi. Solo anime, giudizi e coscienze. E lo Spirito Santo, se ha tempo.”
Una frase che nel film diventa quasi una chiave di lettura dell’intera vicenda: dietro ogni voto, ogni sguardo, ogni esitazione, si nasconde la fragilità dell’uomo di fronte a una responsabilità più grande di lui. E proprio da questa fragilità nasce la potenza della storia, che riesce a trascendere la cronaca per diventare riflessione universale sul ruolo della fede nel nostro tempo.
Perché vedere Conclave
Perché Conclave è molto più di un film sul Vaticano. È un’opera che riesce a parlare al cuore di tutti, credenti e laici, toccando corde intime e universali: la fede, il potere, la verità, la crisi personale e la possibilità di rinascita. In un’epoca di polarizzazione, in cui spesso la spiritualità viene raccontata in modo rigido o dogmatico, questo film ha il coraggio raro di mostrare la Chiesa come una comunità fatta di esseri umani, con tutte le loro contraddizioni, paure e desideri.
Il cardinale Lawrence – interpretato da un magistrale Ralph Fiennes – diventa il simbolo di una generazione in cerca di senso, combattuta tra dovere e coscienza. E la figura di papa Innocenzo XIV, così inattesa e rivoluzionaria, porta sul grande schermo una visione nuova, inclusiva e profondamente umana della fede, che non rinnega la tradizione, ma la rilegge con occhi diversi.
Il film ci ricorda che la verità non è una posizione rigida, ma un cammino interiore fatto anche di dubbi, contraddizioni e scelte difficili. In questo senso, Conclave è anche un film sul nostro tempo: sulle istituzioni che cambiano, sui segreti che pesano, sulla forza delle minoranze e sulla bellezza di ciò che è imperfetto ma autentico.
E poi: è girato in Italia, con location iconiche e una ricostruzione scenica che toglie il fiato. Il cast è eccezionale, la regia di Edward Berger è rigorosa ed emozionale, mentre la scrittura di Peter Straughan riesce ad alternare momenti di tensione politica a riflessioni intime e silenziose, mai forzate.
In definitiva, Conclave non è solo da vedere. È da vivere. Perché ti resta dentro, come fanno le storie che riescono a parlare di noi anche quando raccontano altri mondi.
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