Google Bard: cos’è, come funziona e come usarlo

calendario 19 Settembre 2023
orologioTempo di lettura: 5 minuti
black Anna
ragazzo che lavora al pc usando con Google Bard
Indice dei contenuti

Cos’è Google Bard?

Schermata Google Bard

Chiediamoglielo! Digitando sulla barra di ricerca di Google Bard la domanda riceviamo da lui stesso questa risposta:  

Google Bard è un’intelligenza artificiale conversazionale (AI) sviluppata da Google AI. È un modello linguistico di grandi dimensioni addestrato su un enorme set di testo e codice. Bard può generare testo, tradurre lingue, scrivere diversi tipi di contenuti creativi e rispondere alle tue domande in modo informativo". 

Schermata con domanda a Google Bard

Come si evince dalla risposta, Bard è uno strumento di Intelligenza Artificiale sperimentale basata sul modello PaLM 2 di Google, ovvero sul modello linguistico di nuova generazione sviluppato direttamente da Google e presentato durante la conferenza I/O nel 2023.  

Nello specifico, PaLM 2 è la soluzione innovativa di machine learning inventata da Google nel 2017. Il modello linguistico impara "leggendo" miliardi di parole che lo aiutano a individuare i pattern che compongono il linguaggio umano, per questo riesce a prevedere in modo efficace quale può essere una risposta ragionevole. 

L’obiettivo di Bard è infatti quello di diventare, col tempo, un collaboratore creativo sempre più affidabile, per migliorare la nostra la produttività e aiutarci a dare vita alle nostre idee. È pensato per funzionare in modo simile a ChatGTP, con la differenza che l’esperienza offerta da Bard è complementare alla Ricerca su Google. Non a caso prevede il comando "Cerca su Google", in modo che le persone possano facilmente passare da Bard all'esplorazione delle informazioni sul web. Un grandissimo asso nella manica rispetto al concorrente ChatGTP! 

Come la maggior parte dei chatbot IA, Bard può programmare, rispondere a problemi di matematica e aiutarci con la scrittura di testi, generando contenuti originali senza di replicare quelli già esistenti. 

Come usare Google Bard: ecco come funziona

Per iniziare a usare Google Bard ti basta semplicemente collegarti alla pagina di login e accedere gratuitamente con il tuo account Google. A login effettuato, poi, clicca sul pulsante "Prova Bard" posto in fondo allo schermo. Dovrai accettare le Condizioni Privacy e poi cliccare su Continua.  

Ti si apre un’interfaccia minimale e intuitiva: una barra di ricerca dove digitare la domanda e inviarla a Bard tramite la freccia che trovi sulla sinistra o, in alternativa, la possibilità di recitarla a voce tramite l’icona del microfono; sulla destra poi trovi il pulsante “Nuova Chat” per iniziare una nuova conversazione e la voce “Recenti” dove trovi la cronologia della tua attività con Bard, che puoi, cliccando sui 3 puntini, fissare in alto, rinominare o cancellare. 

L’utilizzo di Bard è davvero molto semplice: basta digitare nella barra di ricerca la propria domanda e Bard formulerà per noi una risposta. Più dettagli gli forniamo, maggiora sarà l’accuratezza nel fornirci le informazioni richieste.  

schermata Google Bard con bozze

Una volta che avrai formulato la tua richiesta, analizza attentamente la risposta di Bard e, se per qualche ragione questa non ti soddisfa, apri il menu "Visualizza altre bozze" e seleziona una di quelle disponibili (es. Bozza 1, Bozza 2 o Bozza 3). 

Schermata con la risposta va bene o non va bene su Google Bard

Cliccando sulla matita in alto a sinistra puoi andare a modificare e aggiornare la tua richiesta; in fondo a destra inoltre trovi un’altra serie di funzionalità: valutare la risposta generata come “La risposta va bene” (pollice in su) o “La risposta non va bene” (pollice in giù); condividere il contenuto tramite link, su Gmail o in Documenti e in più, con l’apposito pulsante “Cerca su Google” puoi visionare argomenti correlati e approfondire la tua ricerca. 

5 vantaggi di Google Bard: le principali differenze tra Bard e ChatGTP

Sicuramente tutte le integrazioni che Google Bard mette a disposizione con gli strumenti Google gli danno un vantaggio competitivo non indifferente, considerando che quasi tutti usiamo Drive, Gmail o banalmente la SERP di Google. Ecco allora 5 plus di Bard rispetto a ChatGTP.

schermata domanda su chatGTP

Se dovessimo chiedere a entrambi “Chi ha vinto i mondiali del Qatar” ChatGTP non saprebbe rispondere, mentre Bard sì (come si vede dall'immagine qui sopra), mentre Bard sì (immagine sotto).

schermata domanda e risposta su Google Bard

2. Google Bard mette a disposizione un pulsante “Cerca su Google”

schermata Bard cerca su Google

 Questa funzionalità ti permette di passare alla navigazione sul web e fare un’integrazione alla nostra ricerca, oltre a fornire dei contenuti correlati.

3. Google Bard, a differenza di ChatGTP può “parlare”

È in grado di recitare ad altra volta gli output testuali nelle varie lingue, basta cliccare sul microfono presente in alto. 

4. Bard prevede un’integrazione con Google Drive

Se, ad esempio, crei una tabella, puoi esportarla direttamente in Google Drive e ti ritroverai il tuo foglio di calcolo già compilato e pronto per essere salvato.

5. Bard tutela la tua Privacy

schermata privacy Google Bard

Rispetto a ChatGTP, Bard permette di disabilitare “l’attività di Bard”, che non viene quindi memorizzata, dato che Google va a registrare nel tuo account 18 mesi di attività. Puoi ridurre a 3 o 6 mesi o cancellare completamente lo storico, come avviene anche per gli altri strumenti di Google.

6. ChatGTP mette a disposizioni plugin molto utili

Un vantaggio, invece, di ChatGTP è sicuramente l’uso di plugin che permettono di potenziare moltissimo il servizio (in questo articolo ti consiglio 7 plugin per ChatGTP, ma con Bard siamo solo all’inizio e Google ha promesso di renderlo sempre più ricco e completo. E noi gli crediamo! 

Altri strumenti di Intelligenza Artificiale sviluppati da Google

ragazza con i capelli rossi che lavora al pc usando con Google Bard

Google sta sviluppando altri servizi di intelligenza artificiale, di cui molti devono ancora essere rilasciati al pubblico. Il gigante della tecnologia in genere procede con cautela quando si tratta di prodotti di IA, e non li mette a disposizione finché non è sicuro delle prestazioni di quel prodotto e della sicurezza.  

Eccone alcuni che puoi già provare:  

  • Imagen: potrebbe essere un'ottima alternativa al DALL-E di OpenAI. Google stesso lo definisce “Un modello di diffusione da testo a immagine con un grado di fotorealismo senza precedenti e un profondo livello di comprensione del linguaggio” 
     
  • MusicLM per creare musica partendo da una descrizione testuale. Il suo arrivo è stato svelato inizialmente nel mese di gennaio e ora è possibile provarlo, così da comprendere quali siano le sue potenzialità. Per testarlo bisogna iscriversi alla fase sperimentale attraverso la pagina AI Test Kitchen, e poi: “descrivere un’idea musicale e ascoltarla prendere vita”. Dopo aver compilato il modulo (con paese, professione, motivo dell’interesse e cosa spinge a voler testare il servizio) si entra nella lista di attesa. 
     
  • Google DeepMind: strumento di intelligenza artificiale in grado di identificare le immagini generate tramite l’IA. La tecnologia utilizzata, SynthID, “incorpora” una filigrana digitale direttamente nei pixel di un'immagine, rendendola impercettibile all'occhio umano, ma rilevabile per l'identificazione. 
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