Cyberbullismo: cos’è, come si affronta e quali sono i rischi

calendario 11 Gennaio 2024
orologioTempo di lettura: 5 minuti
black Anna
ragazza vittima di cyberbullismo
Indice dei contenuti

Introduzione

Il cyberbullismo è una forma di molestia digitale che può avere conseguenze gravi su chi la subisce. Sensibilizzare istituzioni e famiglie sul tema è fondamentale: in questo articolo esploreremo le differenze tra bullismo tradizionale e cyberbullismo, evidenziando la sua natura virtuale e potenzialmente illimitata. È necessario capire come prevenire il fenomeno e come affrontarlo e superarlo, promuovendo la gentilezza digitale e l'uso consapevole della tecnologia. 

Giornata Mondiale del Cyberbullismo 2024: un appello alla consapevolezza

Ogni anno, il 7 febbario, il mondo celebra la "Giornata Mondiale del Cyberbullismo”, istituita come richiamo all'importanza della consapevolezza e dell'azione contro questa pratica.  

Il cyberbullismo è un fenomeno grave e sempre più diffuso nell'era digitale, soprattutto tra giovani. Affrontarlo richiede impegno e consapevolezza: sensibilizziamo noi stessi e gli altri, riconosciamo i segnali, preveniamo e agiamo. 

Spesso i bulli colpiscono persone fragili, proprio con lo scopo di farsi gioco di questa apparente debolezza. Bisogna quindi provare a sensibilizzare le istituzioni e le famiglie, affinché educhino i giovani alla buona condotta sulle piattaforme online.   

Proprio per l’importanza della tematica, in questo articolo voglio parlarti del vero significato del cyberbullismo e darti gli strumenti per riconoscerlo e affrontarlo. La prevenzione è la chiave: insieme possiamo tutelarci, aiutare le persone più fragili che ci stanno intorno e creare un ambiente online più sicuro. 

Cos'è il Cyberbullismo? Significato e definizione

Il cyberbullismo è una forma di molestia che avviene attraverso l'uso di tecnologie digitali, come smartphone e computer. Questo comportamento può includere insulti, minacce, diffamazione e altro, lasciando cicatrici emotive profonde. Il termine ha recentemente trovato spazio anche in ambito giuridico, grazie all’espressa definizione fornita dalla L. 71/2017, secondo cui per cyberbullismo deve intendersi:

“....qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d'identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo”. 

Riconoscere i segni è essenziale per aiutare chi lo subisce a denunciare e a reagire. Ma come si colgono? Partiamo analizzando a differenza tra bullismo e cyberbullismo e identificando le forme più comuni.  

Differenza tra bullismo e cyberbullismo

La differenza principale tra bullismo e cyberbullismo è che nel secondo caso manca la componente fisica e diretta che solitamente caratterizza gran parte dei casi di bullismo tradizionale. Mentre nel bullismo classico le persone coinvolte si conoscono, frequentano la stessa scuola, luoghi di aggregazione e magari vivono nella stessa città o paese, il cyberbullismo avviene in un contesto virtuale, dove chi si comporta da bullo e la vittima possono essere perfetti sconosciuti, noti solo attraverso i loro nomi utente e immagini del profilo. 

La principale conseguenza di questo contesto virtuale è che è potenzialmente illimitato in termini di spazio e tempo. Mentre il bullismo tradizionale è legato alle interazioni che avvengono in determinati ambienti condivisi, il cyberbullismo può accadere in qualsiasi momento e indipendentemente dalla distanza geografica tra le persone coinvolte. Questo rende molto più difficile contenerlo e la vittima stessa fatica di più a sottrarsi e a sfuggire agli attacchi.

Le 7 forme più comuni di Cyberbullismo e le conseguenze

ragazze al pc e i rischi del cyberbullismo
  1.  Esclusione Sociale 
    L'esclusione sociale è quando qualcuno viene intenzionalmente lasciato fuori da un gruppo. Ad esempio, potresti essere chiaramente escluso da una festa o da un evento di cui tutti stanno parlando. Potrebbe anche succedere che non si venga inclusi in conversazioni o chat a cui partecipano tutti i tuoi amici o compagni di scuola. Si tratta, forse, della forma “meno grave” di cyberbullismo; tuttavia, il peso psicologico che questo può avere su bambini e adolescenti non è assolutamente da sottovalutare.  
     
  2. Insulti online 
    Anche le parole possono ferire, profondamente. Impariamo a distinguere una semplice critica da un attacco personale. Si passa dall’invio costante di messaggi sgradevoli tramite DM o e-mail, all’utilizzo di post o commenti pubblici violenti e manipolatori sui social media verso la nostra immagine o nei confronti di pensieri. 
     
  3. Divulgazione di informazioni private 
    Il cyberbullismo può coinvolgere la pubblicazione non autorizzata di dati personali. È sempre meglio pensare bene a cosa scegliamo di pubblicare e non su internet, poiché è potenzialmente alla mercé di chiunque. L'atto di divulgare informazioni sensibili o personali su qualcuno senza consenso può causare danni psicologici e umiliazione: il cyberbullo, ad esempio, potrebbe pubblicare foto sensibili di una persona senza il suo permesso o condividere in un gruppo chat online dei messaggi privati. 
     
  4. Manipolazione fotografica 
    Le immagini possono essere alterate, manipolate e utilizzate per danneggiare reputazioni o divulgare informazioni false. Conosciamo i mezzi per difenderci da queste pratiche. 
     
  5. Trolling 
    Si verifica quando una persona cerca intenzionalmente di suscitare reazioni negative pubblicando commenti offensivi o provocatori online, come in una discussione su forum o in un gruppo sui social media. Il trolling diventa una forma di cyberbullismo quando è fatto con intenti maliziosi e dannosi verso chi lo subisce: "trolling bullies" sono generalmente più interessati a creare conflitti in modo generale e non hanno un legame personale con le loro vittime. 
     
  6. Furto d’identità digitale 
    Attraverso una falsa identità, il cyberbullo entra in relazione con la vittima, ottenendone la fiducia per poi rivelare fatti privati, confidenze, materiale di vario tipo che la vittima è stata portata a condividere (immagini, video). In altri casi, ancora più estremi come il “masquerade” vi è una vera e propria sostituzione di persona con la vittima. Il cyberbullo vìola l’account del soggetto iniziando a inviare messaggi e condividere contenuti volgari, offensivi o anche illegali con lo scopo di mettere in difficoltà la vittima. 
     
  7. Cyberstalking 
    Caso estremo di persecuzione della vittima. Il cyberstalker molesta verbalmente la sua vittima senza lasciare tregua, con il rischio di generare in lei una condizione di ansia e di paura che potrebbero compromettere la sua quotidianità. 

Bullismo e Cyberbullismo: i segnali da non ignorare

 

  1. Cambiamenti comportamentali 
    Se tuo figlio o un tuo amico mostra improvvisi cambiamenti emotivi o comportamentali, potrebbe essere vittima di cyberbullismo. Se si chiude, si isola oppure, al contrario, diventa tutto d’un tratto eccentrico nel modo di parlare, atteggiarsi o vestire, potrebbe essere tutte reazioni a un problema più profondo.  
     
  2. Isolamento Digitale 
    Chi subisce cyberbullismo potrebbe evitare l'uso di dispositivi digitali o social media, come forma di protezione. Chiudersi nel guscio evitando contatti con l’esterno potrebbe essere un modo di per difendersi da insulti, minacce attacchi che sta subendo da qualcuno, magari un coetaneo o un pirata del web. I ragazzi tendono a stare incollati ai cellulari: prestiamo attenzione a questi segnali apparentemente piccoli 
     
  3. Solitudine e scarsa comunicazione 
    Non solo digitale, l’isolamento può diventare anche fisico. Se all’improvviso tuo figlio si chiude in camera per giorni interi, o passa la maggior parte del tempo in casa, forse è alla ricerca di un luogo protetto verso una minaccia “esterna”. Prova a parlargliene e cerca di capire se è vittima non solo di cyberbullismo, ma anche di bullismo: far sentire una persona capita, amata e ascoltata è la prima cosa e anche una semplice chiacchierata può portare a galla problemi o disagi profondi. Parlare, parlare e parlare! 
     
  4. Bassi rendimenti scolastici 
    Le vittime spesso subiscono uno stress tale da riflettersi sui risultati scolastici. I tuoi ragazzi potrebbero manifestare distrazione, confusione e scarso interesse o impegno verso i propri compiti. Intervenire tempestivamente è fondamentale! 

Esempi di Cyberbullismo: impariamo dalla realtà

Purtroppo, sui giornali e nei notiziari si sentono sempre più casi di cyberbullsimo, che sfociano spesso in vere e proprie tragedie. Tuttavia, studiare situazioni reali ci aiuta a individuare i segnali precoci e ad affrontare la questione con maggiore consapevolezza. 

Uno dei casi più eclatanti che ha fatto il giro del mondo è quello di Amanda Michelle Todd, un'adolescente di 15 anni, che venne trovata senza vita nella sua casa di Port Coquitlam vicino a Vancouver il 10 ottobre 2012. 

Prima di suicidarsi Amanda pubblicò un video su YouTube, in cui con una serie di bigliettini descrisse la sua esperienza di vittima del bullismo e del cyberbullismo. Il video divenne virale, dando un violento segnale delle brutali conseguenze che il cyberbullismo può avere sui ragazzi e non solo.  

I vantaggi di Internet per i giovani sono molteplici, è innegabile, ma allo stesso i rischi sono sempre dietro l’angolo: è necessario dare ai ragazzi gli strumenti per usare con consapevolezza tutto il mare magnum offerto dalla tecnologia, così che ne facciano un uso sicuro.  

Il cyberbullismo è un reato?

Contrariamente all'opinione di alcuni ragazzi, cyberbullizzare qualcuno non è solo moralmente scorretto ma è un vero e proprio reato. Creare profili falsi, pubblici insulti online, rubare password e inviare minacce attraverso la posta elettronica sono tutte azioni punibili legalmente. 

Un eventuale procedimento penale potrebbe comportare preoccupazioni enormi per i genitori, costi legali elevati e un periodo di incertezza legale con conseguenze irreversibili sul proprio futuro. 

In Italia per anni si è combattuto affinché ci fosse una legislazione a riguardo. La Legge 29 maggio 2017 è dedicata a questa piaga sociale: cerca di contrastare, infatti, il fenomeno del cyberbullismo. La legge, inoltre, permette alle vittime di richiedere la rimozione dei contenuti che le riguardano, tramite richiesta diretta rivolta ai vari siti internet.  

Prevenzione del Cyberbullismo: 7 consigli per affrontarlo e superarlo

  1. Promuovi la consapevolezza 
    Educhiamo gli altri sull'importanza del rispetto online, della gentilezza digitale e dei rischi del web: se ci comportiamo prima noi in modo corretto, contribuiamo a scogliere in circolo vizioso e pericoloso. In ogni caso, la prevenzione è la prima “arma”: per proteggersi online, è cruciale evitare di condividere informazioni riservate e, in caso di ricatto, non cedere alle richieste interrompendo ogni forma di comunicazione.  
     
  2. Usa le Impostazioni di Privacy 
    Imparare a configurare le impostazioni di privacy sui social media ci aiuta a proteggere le nostre informazioni. Potresti, ad esempio, impostare il profilo privato, inserire password più forti e così via. In questo articolo trovi una serie di consigli per navigare con maggiore sicurezza
     
  3. Non pubblicare informazioni private, sensibili e molto personali sui social media 
    Tutti usiamo i più comuni social media per condividere con gli altri storie, pensieri ed esperienza. Tuttavia, bisogna stare molto attenti e scegliere con cura ciò che si mette online poiché potrebbe potenzialmente diventare oggetto di manipolazione da parte di “pirati” del web.  

    Proteggiamo la nostra privacy anche attraverso strumenti di sicurezza online come password forti ed efficaci, protocolli di sicurezza della rete Wi-Fi, e una connessione sicura che contenga anti-virus e blocco siti internet “pericolosi”.

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  4. Segnala o blocca immediatamente 
    Non aver paura di segnalare episodi di cyberbullismo e bloccare gli aggressori. La sicurezza personale deve essere la tua priorità! Inoltre, se non sei la vittima diretta ma avverti qualcosa di strano tra i tuoi amici, avvisa un genitore o un insegnante e chiedi tu aiuto per lui o lei: a volte le vittime sono troppe spaventate a hanno paura di denunciare. 
     
  5. Condividi e non tenerti tutto dentro 
    Se sei (o sei stato) vittima di cyberbullismo, parlane con qualcuno: è il primo passo per affrontare il problema. In questo modo, potresti anche aiutare altre persone nella tua stessa situazione. Rivolgiti a una persona adulta e di fiducia, non puoi farcela da solo! Chiedere immediatamente aiuto è fondamentale ed è più facile di quanto credi: in ogni scuola, ad esempio, esiste un referente per il cyberbullismo, un insegnante esperto pronto a venire in tuo soccorso in situazioni simili. 
     
  6. Inizia un percorso psicologico 
    Un supporto psicologico può essere fondamentale per superare un trauma da cyberbullismo. Sentire addosso le conseguenze di una violazione, provare magari ansia, vergogna e senso di inadeguatezza è normale: ci vuole tempo a metabolizzare una ferita. Fatti aiutare da chi ha gli strumenti giusti per farlo e non pensare che sarà sempre così, tutto si può superare! 
     
  7. Rivolgiti alle autorità 
    In casi gravi, coinvolgere le autorità è necessario per proteggere sé stessi e gli altri. La polizia postale delle comunicazioni è specializzata nell'affrontare il cyberbullismo e i reati informatici nei confronti dei minori. Gli agenti, spesso poco più grandi degli studenti, possono trasmettere maggiore fiducia e garantire riservatezza. Rivolgiti all'ufficio di polizia postale della tua provincia o scrivi direttamente al commissariato di PS online (trovi l’indirizzo facilmente su Google). 

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