I migliori videogiochi multiplayer da provare nel 2026
Vecchi e nuovi videogiochi multiplayer da tenere d’occhio nel 2026 per chi vuole uscire dai soliti titoli e provare qualcosa di diverso
Quando parliamo dei migliori videogiochi multiplayer, il rischio è sempre lo stesso: finire per citare i soliti nomi. Titoli come Minecraft, Fortnite o altri grandi classici dominano (a ragione) da anni le classifiche e continuano a offrire esperienze appassionanti e riconoscibili. Niente da recriminare: sono giochi che funzionano e che restano nei cuori di milioni di gamer in tutto il mondo.
Oggi, però, vogliamo raggiungere un obiettivo diverso. Non vogliamo parlare di quali siano i migliori videogiochi
in assoluto, ma mettere in evidenza alcuni titoli da provare per chi ha voglia di cambiare prospettiva. Esperienze online che, pur non attirando sempre le luci dei riflettori, riescono a proporre interessanti dinamiche di gioco e community ancora attive (sebbene, in alcuni casi, più di nicchia rispetto ai blockbuster).
Se ormai conosci tutti i segreti del gaming online e senti il bisogno di uscire dalla tua comfort zone, qui troverai una selezione pensata per ampliare i tuoi orizzonti.
Rocket League
Lanciato nel 2015, Rocket League rimane ancora oggi uno dei multiplayer più giocati: l'idea di simulare partite di calcio con auto telecomandate continua a funzionare, sostenuta da un sistema di gioco che nasconde molta più complessità di quanto dimostri a prima vista. Se i controlli sono immediati e permettono di entrare subito in partita, padroneggiare perfettamente meccaniche come l'air dribbling, le rotazioni di squadra e il controllo aereo della palla richiede molte ore di pratica.
Il supporto del developer Psyonix non è mai venuto meno: la Stagione 21, partita a dicembre 2025, ha introdotto l'arena Parc de Paris e continua ad aggiungere skin e personalizzazioni attraverso il Rocket Pass.
La community resta ampia e trasversale, permettendo a giocatori casual e professionisti di coesistere grazie a un matchmaking che separa efficacemente i livelli di skill, per un multiplayer che si presta sia a sessioni veloci da pochi minuti che a un approccio competitivo più impegnativo.
ARC Raiders
Uscito a fine ottobre, ARC Raiders è l'ultimo lavoro di Embark Studios, lo studio fondato da ex-veterani DICE già autori di The Finals. Si tratta di un extraction shooter ambientato in un'Italia post-apocalittica dove i giocatori vestono i panni di raider che si avventurano in superficie per recuperare risorse, affrontando sia robot ostili chiamati ARC che altri giocatori. Ogni raid dura 30 minuti e il meccanismo è quello classico del genere: più resti in partita, più raccogli, ma se vieni eliminato perdi quasi tutto.
Il gioco funziona sia in single player che in co-op fino a tre giocatori e il matchmaking tende a bilanciare i gruppi: chi gioca da solo viene generalmente accoppiato con altri giocatori singoli, riducendo gli scontri troppo sbilanciati. Tra una spedizione e l'altra ci si ritira nella base sotterranea di Speranza, dove si craftano armi ed equipaggiamenti usando i materiali raccolti.
Il lancio è stato solido: oltre 400.000 giocatori contemporanei su Steam nelle prime settimane e il traguardo di quattro milioni di copie vendute a metà novembre. Embark ha già rilasciato quattro aggiornamenti, l’ultimo dei quali è Cold Snap, il secondo update di contenuti che introduce una variante invernale delle mappe con meccaniche di sopravvivenza legate al freddo estremo. Le recensioni sono state generalmente positive, con elogi per il comparto tecnico e per l'ambientazione.
PUBG: Battlegrounds
PUBG: Battlegrounds continua a distinguersi nel panorama dei battle royale per un approccio più realistico e meno spettacolare rispetto ad altri giochi dello stesso genere. Qui il ritmo è più lento, le mappe sono ampie e ogni scontro può risultare decisivo. Muoversi allo scoperto, fare rumore o avviare un combattimento senza preparazione può costare l'eliminazione immediata.
Il gioco mantiene una propria identità ben riconoscibile e viene ancora supportato con aggiornamenti mensili regolari. A novembre il team ha abbandonato il supporto per PS4 e Xbox One per concentrarsi sulle console di ultima generazione, una scelta che dovrebbe ridurre i crash frequenti dovuti ai limiti di memoria delle vecchie piattaforme. Gli aggiornamenti continuano ad aggiungere nuovi Survivor Pass e collaborazioni (come quella con Bugatti e aespa); gli sviluppatori stanno inoltre lavorando per uniformare l'esperienza tra partite normali, classificate ed eSport.
È un titolo particolarmente indicato per chi ama il multiplayer competitivo basato sulla lettura della mappa e sull'uso intelligente delle risorse. Le vittorie arrivano raramente per caso e proprio per questo risultano più gratificanti. Pur avendo perso parte dell’eco mediatica che aveva agli esordi, resta una scelta coerente per chi cerca un battle royale più riflessivo e impegnativo.
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Hunt: Showdown 1896
Hunt: Showdown 1896 è uno shooter PvPvE ambientato in una Louisiana del 1895 infestata da creature mostruose. I giocatori vestono i panni di cacciatori di taglie che devono rintracciare e uccidere boss soprannaturali, raccogliere le loro taglie ed estrarre dalla mappa prima di essere eliminati da altri giocatori o dalle creature che popolano la palude. Il meccanismo di base è semplice: ogni morte significa perdere il proprio cacciatore e tutto l'equipaggiamento che porta con sé, rendendo ogni scontro potenzialmente definitivo.
Il gioco ha ricevuto un relaunch importante nel 2024 con upgrade del motore grafico, una nuova mappa chiamata Mammon's Gulch e il rilascio su console di nuova generazione, raggiungendo i 10 milioni di giocatori complessivi. Nel 2025, gli sviluppatori si sono concentrati principalmente sulla stabilità del videogioco e su miglioramenti della qualità, piuttosto che su grandi espansioni del contenuto. A dicembre è partito l'evento "Post Malone's Murder Circus Encore" in collaborazione con il cantante omonimo, che proseguirà fino a febbraio.
L'ultimo aggiornamento ha introdotto le Story Challenges, un sistema di missioni narrative che esplora il background dei cacciatori, e la personalizzazione del profilo giocatore. A oggi, resta un titolo di nicchia con una community fedele, particolarmente indicato per chi cerca uno shooter più lento e metodico dove ogni decisione conta, in un'ambientazione horror western insolita per il genere.
It Takes Two
It Takes Two è un platform cooperativo che punta tutto sulla collaborazione tra due giocatori. Uscito nel 2021, è stato sviluppato da Hazelight Studios, lo stesso team dietro A Way Out, e ha vinto il Game of the Year ai The Game Awards dello stesso anno. Non ha una modalità single-player: funziona solo in cooperativa, locale o online, e uno dei due giocatori può unirsi gratuitamente grazie al "Pass amici".
Ogni livello introduce meccaniche nuove e obbliga a comunicare costantemente per risolvere puzzle e superare ostacoli. Non si può affrontare l'esperienza in modo individuale: se uno dei due giocatori non collabora, semplicemente non si va avanti. Il gioco alterna sezioni platform, enigmi da risolvere e momenti d'azione, mantenendo alta la varietà per tutta la durata dell'avventura.
Nonostante siano passati quasi quattro anni dal lancio, continua a vendere: a febbraio ha raggiunto i 23 milioni di copie, con un incremento di 3 milioni rispetto all'ottobre precedente. L'interesse potrebbe essere stato alimentato dall'annuncio di Split Fiction, il nuovo gioco dello stesso studio uscito a marzo.
Curiosità: metà delle vendite provengono dalla Cina, dove il gioco non è stato nemmeno distribuito ufficialmente.
Resta una scelta valida per chi cerca un'esperienza online diversa dal solito, più narrativa e meno legata alla competizione, e si presta bene a essere condiviso con un amico o un partner.
Portal 2
Uscito nel lontano 2011, Portal 2 include una campagna cooperativa che funziona in modo completamente diverso dalla maggior parte dei multiplayer online. Niente riflessi, niente sparatorie: qui serve ragionare insieme e comunicare. I due giocatori controllano Atlas e P-body, due robot che devono risolvere enigmi usando quattro portali contemporaneamente (due per giocatore), con colori diversi per distinguerli.
La campagna co-op è separata da quella single-player e ha una sua storia. Gli enigmi sono costruiti appositamente per due persone e non si possono risolvere da soli, nemmeno volendo. Man mano che si va avanti, i puzzle diventano più complessi e richiedono elevate capacità di coordinazione: uno dei due deve piazzare un portale mentre l'altro attraversa, oppure bisogna cronometrare azioni simultanee per far funzionare i meccanismi. GLaDOS, l'intelligenza artificiale che gestisce il laboratorio, commenta le azioni con il suo consueto sarcasmo.
Il gioco non riceve aggiornamenti dal 2011, ma viene ancora giocato. La struttura a livelli lo rende adatto anche a sessioni brevi, senza dover completare tutto di fila. Esiste anche una community di mod attiva — per esempio Portal 2: Multiplayer Mod permette di giocare fino a 33 persone contemporaneamente. Resta probabilmente il miglior esempio di videogioco co-op basato sulla logica più che sull’azione.
Deep Rock Galactic
Deep Rock Galactic è uno shooter cooperativo dove ogni gamer ha un ruolo preciso e indispensabile. Quattro giocatori si avventurano in delle miniere generate casualmente infestate dagli alieni. I componenti del gruppo appartengono a una delle quattro classi disponibili, ciascuna con abilità e compiti specifici: lo Scout illumina le caverne e raggiunge i punti più difficili; l'Engineer costruisce piattaforme e torrette; il Driller scava tunnel attraverso la roccia; il Gunner fornisce fuoco di copertura. Collaborare non è una scelta: senza coordinazione non si va da nessuna parte.
Uscito nel 2018, continua a essere apprezzato per come bilancia azione, esplorazione e gestione delle risorse. Le mappe cambiano ogni volta grazie alla generazione casuale, mantenendo alta la varietà di gioco anche dopo molte ore. La community è rimasta attiva e insolitamente amichevole per uno shooter online, nota per il grido di battaglia "Rock and Stone!" che è diventato il marchio di fabbrica del gioco.
Di recente il supporto al gioco ha un po’ rallentato, dal momento che il team di sviluppatori è al lavoro su Deep Rock Galactic: Rogue Core, uno spin-off roguelike attualmente in fase di playtest. In ogni caso, gli eventi stagionali continuano a essere lanciati periodicamente. Resta una scelta solida per chi cerca un cooperativo dove ogni classe conta davvero e dove coordinarsi fa la differenza tra successo e fallimento.
StarCraft II
Nonostante sia uscito ormai 15 anni fa, StarCraft II rimane uno dei multiplayer strategici più interessanti mai realizzati. Ogni partita è una sfida complessa, che richiede pianificazione, gestione delle risorse e capacità di reagire rapidamente alle mosse dell'avversario. I giocatori scelgono tra tre razze — Zerg, Protoss e Terran — ciascuna con truppe e stili di gioco distinti, che si affrontano in scontri 1v1 dove ogni decisione può determinare l'esito della partita.
Il gioco è diventato free-to-play nel 2017, rendendo accessibile tutta la modalità multiplayer senza costi. Blizzard ha smesso di produrre nuovi contenuti nel 2020, ma continua a rilasciare patch di bilanciamento e rotazioni di mappe per mantenere elevato il livello competitivo. Anche la scena esport resta ancora attiva: nel 2025 Serral ha vinto il suo terzo campionato mondiale all'Esports World Cup, confermando che il livello competitivo resta altissimo.
La community è più piccola rispetto al passato, con circa 50.000-70.000 giocatori attivi al mese, ma estremamente fedele. È un multiplayer che richiede dedizione e pratica costante: la curva di apprendimento è ripida e non perdona errori. Per chi cerca uno strategico online senza compromessi, dove la vittoria dipende esclusivamente da abilità e preparazione, StarCraft II continua a offrire un livello di complessità difficilmente eguagliabile.
Super Smash Bros. Ultimate
Super Smash Bros. Ultimate è un caso particolare: venduto in quasi 37 milioni di copie, è il fighting game più venduto di sempre, ma funziona in modo così diverso dai picchiaduro tradizionali da restare una categoria a sé. Uscito nel 2018 per Nintendo Switch, il gioco mette insieme 89 personaggi provenienti da decine di franchise — da Mario a Solid Snake, da Cloud Strife a Sora di Kingdom Hearts — e li fa scontrare su arene a piattaforme dove l'obiettivo non è svuotare la barra della salute dell'avversario, ma buttarlo fuori dallo stage.
È proprio questa doppia natura a renderlo interessante: funziona come party game caotico e accessibile, dove anche chi non ha mai toccato un controller può divertirsi grazie agli oggetti casuali e alle arene impazzite, ma nasconde comunque un buon livello competitiv. La scena esport è ancora attivissima: Supernova 2025, ad agosto, ha registrato oltre 2.400 partecipanti, confermando che il gioco continua a essere preso sul serio.
Nintendo ha smesso di produrre nuovi contenuti nel 2021, limitandosi a piccole patch di bilanciamento, ma la community non ha mai mollato. Con il roster più vasto della serie e il supporto per Switch 2 garantito dalla retrocompatibilità, Ultimate resta un multiplayer da riscoprire, sia per un po’ di sana competizione, sia per una semplice sessione di puro divertimento.
Infine, sempre in ambito gioco online o cloud gaming, ti lascio la lista aggiornata dei 10 migliori giochi del momento.
Che tipo di connessione serve per giocare in multiplayer?
Per godere al meglio dell’esperienza multiplayer è fondamentale avere il giusto "equipaggiamento" come mouse, pc, router da gaming, ma, soprattutto, bisogna poter contare su una connessione Internet stabile, veloce e a bassa latenza e ping. Una velocità di download di almeno 25 Mbpse una velocità di upload di almeno 5 Mbps rappresentano il minimo consigliato per la maggior parte dei titoli online, mentre una latenza inferiore a 50 ms garantisce un gameplay fluido e reattivo.
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