Come usare ChatGPT al meglio: guida completa passo passo
L'articolo in 30 secondi:
- Per usare ChatGPT basta accedere dal browser o dall’app ufficiale, con o senza registrazione, scegliendo tra piano gratuito o piani avanzati con più funzioni.
- L’interazione avviene tramite chat: puoi fare domande, chiedere spiegazioni, impostare tono e lingua, salvare le conversazioni e riutilizzare i contenuti.
- Per ottenere risposte migliori è fondamentale scrivere prompt chiari e dettagliati (ruolo, obiettivo, contesto, vincoli) ed evitare richieste vaghe o troppo complesse.
- ChatGPT supporta funzioni avanzate come analisi di file, immagini, voce, generazione di immagini e video, uso di GPT personalizzati e strumenti per programmazione e studio.
- È essenziale usarlo con consapevolezza: controllare i contenuti, riconoscere limiti, allucinazioni e bias, e non utilizzarlo per ambiti critici come salute, legale o decisioni ad alto rischio.
ChatGPT è diventato in pochi anni uno degli strumenti digitali più usati al mondo: ecco come usarlo al meglio
Capire come usare ChatGPT è diventato fondamentale per chiunque voglia muoversi con consapevolezza nel digitale. Che si tratti di scrivere testi, riassumere documenti, generare immagini o chiedere spiegazioni su un argomento complesso, oggi ChatGPT è uno strumento accessibile a tutti e capace di semplificare molte attività quotidiane.
In questa guida aggiornata al 2026 vedremo, in modo pratico e passo dopo passo, come accedere a ChatGPT da browser e app, quali funzioni utilizzare per ottenere risultati migliori e quali accortezze adottare per evitare errori, allucinazioni o informazioni non corrette. Un punto di partenza concreto per imparare davvero a sfruttarlo nelle attività di tutti i giorni.
Che cos’è ChatGPT oggi (e cosa è cambiato rispetto agli inizi)
ChatGPT è un modello di intelligenza artificiale conversazionale sviluppato da OpenAI, progettato per comprendere le richieste degli utenti e generare risposte testuali coerenti, utili e naturali. La sua caratteristica principale è la capacità di dialogare: puoi formulare domande, chiedere chiarimenti, correggere il tiro, aggiungere dettagli e ottenere risposte più approfondite (quantomeno se impari a usarlo bene) man mano che la conversazione prosegue.
Approfondisci: Cos’è ChatGPT e come funziona.
Dalle prime versioni a GPT-4o e GPT-5: cosa significa per l’utente
Nel giro di pochi anni ChatGPT è passato da esperimento a strumento utilizzato praticamente in tutto il mondo. Se le prime versioni erano limitate alla sola generazione di testo, oggi, con modelli come GPT-4o e GPT-5, l’assistente è in grado di:
- comprendere richieste più complesse e specifiche;
- analizzare file, documenti e immagini;
- generare immagini e contenuti multimediali;
- conversare a voce con risposte
quasi istantanee.
La promessa per l’utente è chiara, secondo gli sviluppatori: la qualità delle risposte è migliorata col tempo, così come la capacità del sistema di adattarsi al contesto, mantenere una propria coerenza interna e svolgere compiti pratici, dalla scrittura di email strutturate alle spiegazioni tecniche, dai riassunti ai suggerimenti creativi.
ChatGPT non è un motore di ricerca: differenze da Google e altri strumenti
Uno degli errori più comuni è considerarlo una sorta di “Google” che offre delle risposte dirette. In realtà ChatGPT può effettuare ricerche in tempo reale sul web (se l’utente lo richiede), ma generalmente elabora risposte sulla base dei modelli linguistici con cui è stato addestrato, aggiornati periodicamente.
In pratica: Google indicizza e restituisce pagine web in base all’intento di ricerca, mentre ChatGPT genera un testo specifico (o output diversi, come vedremo), basandosi sulla tua richiesta.
ChatGPT e Google, quindi, non si sostituiscono, semmai si affiancano: usati insieme permettono di ottenere risultati generalmente più affidabili e completi.
Come accedere a ChatGPT: browser, app, piani disponibili
Accedere a ChatGPT è piuttosto semplice: puoi usarlo dal browser, installare l’app ufficiale sullo smartphone oppure provarlo anche senza registrazione, seppur con alcune limitazioni. In questa sezione vediamo nella pratica quali sono le opzioni disponibili, come creare un account, quali funzionalità offre la versione gratuita e cosa cambia con i piani a pagamento.
Accedere a ChatGPT dal browser: sito ufficiale e creazione account
Il modo più semplice per usare ChatGPT è dal browser. Il punto di partenza è sempre il sito ufficiale di OpenAI, oggi raggiungibile all’indirizzo chatgpt.com. Da qui puoi iniziare una chat cliccando su "Login" se hai già un account o su “Sign up for free” per registrarti (puoi anche evitare di registrarti, come vedremo più avanti).
Creare un account non è complicato. È un processo simile a quella di qualsiasi altro servizio online:
- inserisci un indirizzo email valido oppure accedi con account Google, Apple o Microsoft;
- scegli una password;
- confermi l’indirizzo email e
completi i dati richiesti (nome, eventuale numero di telefono a seconda del
Paese da cui ti iscrivi).
Una volta effettuato l’accesso, avrai davanti l’interfaccia di ChatGPT: nella parte centrale dello schermo, troverai la chat da cui avviare una conversazione; nel menù a sinistra, invece, c’è una lista delle chat passate, oltre ad altri strumenti come i GPT, di cui parleremo in seguito; sempre a sinistra, ma in basso, trovi il tuo nome utente, da cui, cliccandoci, avrai la possibilità di cambiare modello o piano (Free, Plus, ecc.).
Come usare l’app ChatGPT su smartphone (Android e iOS)
Oltre al browser, esistono le app ufficiali di ChatGPT per Android e iOS, sviluppate direttamente da OpenAI: l’app ti permette di usare le stesse funzioni della versione web.
Per installarla in sicurezza:
- su Android apri il Google Play Store, cerca “OpenAI ChatGPT” e assicurati che lo sviluppatore sia OpenAI prima di scaricare;
- su iPhone apri l’App Store e cerca “ChatGPT” verificando sempre che l’app sia pubblicata da OpenAI.
- L’app di per sé è gratuita, anche se, come vedremo, il servizio prevede funzionalità in abbonamento. Una volta effettuato l’accesso all’app, usando lo stesso account che hai impostato sul browser, ritroverai anche qui tutte le tue conversazioni. Dall’app puoi:
- scrivere e leggere messaggi come nella versione web;
- usare la modalità vocale (parli allo smartphone e ChatGPT può rispondere a voce o con un testo, a seconda delle tue scelte);
- acquisire foto o screenshot e chiedere spiegazioni o analisi su ciò che vedi;
- generare immagini
direttamente da un testo.
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È possibile usare ChatGPT gratuitamente? Vediamo differenze tra piano Free e piani a pagamento.
Oggi ChatGPT offre un piano gratuito e diversi piani a pagamento con funzionalità aggiuntive e limiti di utilizzo più ampi. La pagina ufficiale “Pricing” mostra i vari livelli (Free, Plus, Pro, Business, Enterprise) con le relative caratteristiche.
In sintesi:
Piano Free (gratuito)
- Accesso a uno dei modelli più avanzati, ma con limiti sul numero di messaggi che puoi inviare (dopo X conversazioni giornaliere, passerai a un modello meno avanzato).
- Possibilità di caricare file e usare strumenti di analisi dati, ma con soglie più basse.
- Generazione di immagini, anche qui con limiti sulla quantità.
Piani a pagamento (es. Plus, Pro, Team)
- Più messaggi e limiti molto più ampi nell’arco della giornata;
- Accesso prioritario ai modelli più recenti e alle nuove funzionalità (ad esempio agenti GPT, video generation, funzioni avanzate di ricerca e analisi);
- Strumenti avanzati per voce, immagini, video e gestione di più progetti;
- Nei piani Team/Enterprise,
funzioni di amministrazione, sicurezza e collaborazione per le aziende.
È possibile usare ChatGPT senza account? Cosa si può fare e cosa no
Una novità degli ultimi anni è la possibilità di provare ChatGPT senza creare subito un account. OpenAI ha introdotto l’uso “istantaneo” del servizio, pensato per permettere a chiunque di testarlo.
Cosa puoi fare senza iscrizione (le funzionalità potrebbero cambiare in base alle impostazioni e alla regione da cui accedi):
- provare qualche conversazione test;
- usare ChatGPT Search per alcune ricerche sul web, con risposte sintetiche e fonti citate.
Cosa non puoi fare senza account:
- salvare la cronologia delle chat e riprenderle in un secondo momento;
- usare GPT personalizzati, progetti, agent, app interne;
- accedere ai piani a pagamento e alle relative funzioni avanzate;
- gestire impostazioni di privacy,
memoria e preferenze in modo più elaborato.
Per un uso sporadico o una semplice prova può andare bene anche la modalità “senza iscrizione”.
I primi passi: come iniziare a usare ChatGPT (se parti da zero)
Usare ChatGPT per la prima volta non richiede competenze tecniche: la piattaforma è pensata per funzionare tramite una semplice conversazione testuale. All’inizio, però, può essere utile capire come formulare le prime richieste, come indirizzare il modello verso lo stile che preferisci e come gestire la conversazione in modo efficace. I passaggi seguenti offrono una base concreta per iniziare.
Come fare la prima domanda: esempi di prompt semplici
La prima interazione con ChatGPT può essere una domanda diretta o un’istruzione. È sufficiente digitare quello che vuoi sapere, come faresti in una chat con un assistente umano (anche se otterrai risposte migliori ragionando un po’ meglio sul ‘prompt’, ovvero sul comando che impartisci allo strumento, come vedremo più avanti).
Per cominciare a testare lo strumento e le sue funzionalità, puoi partire da richieste molto semplici, ad esempio:
- “Spiegami cos’è una VPN in modo semplice”.
- “Riassumi questo testo in 5 punti chiari”.
- “Dammi un esempio di email formale per chiedere informazioni su una proposta di lavoro”.
Se la risposta non è esattamente quella che cercavi, puoi fare delle precisazioni o aggiungere dettagli nel messaggio successivo.
Come impostare la lingua e lo stile delle risposte
ChatGPT riconosce la lingua del messaggio e risponde di conseguenza. Se vuoi mantenere l’interazione in italiano, basta scrivere in italiano; se desideri una risposta in una lingua diversa, puoi specificarlo nel prompt (“Rispondi in inglese”, “Scrivi in un tono più formale”, ecc.).
Puoi anche definire uno stile:
- “Scrivi in modo chiaro e sintetico”.
- “Usa un linguaggio più tecnico”.
- “Riformula con un tono
professionale ma accessibile”.
Queste indicazioni non renderanno le risposte “perfette”, ma ti aiuteranno a orientare la risposta in una direzione più vicina alle tue esigenze.
Come continuare una conversazione, correggere la direzione, chiedere chiarimenti
Uno dei vantaggi della struttura “a chat” è che puoi continuare a dialogare senza ricominciare da capo. Se un passaggio non ti convince, puoi chiedere:
- di chiarire: “Puoi spiegarmelo con un esempio?”.
- di correggere: “Riduci la lunghezza a metà”.
- di modificare: “Usa un linguaggio meno tecnico”.
- di approfondire: “Approfondisci
il punto 3”.
La conversazione rimane contestuale, ma non infallibile: a volte potrebbe essere necessario ricordare l’obiettivo o riformulare la richiesta per evitare che la risposta prenda una direzione indesiderata (ed è sempre bene ricontrollare le risposte fornite dal modello, visto che, come leggiamo nello stesso disclaimer del servizio “ChatGPT può commettere errori”).
Salvare, esportare e riutilizzare le risposte di ChatGPT
Le risposte ottenute possono essere riutilizzate in diversi modi. Quando sei loggato, ChatGPT salva automaticamente la cronologia delle chat, permettendoti di recuperare le conversazioni in qualsiasi momento (a meno che tu non disattivi la funzione nelle impostazioni).
Inoltre puoi:
- copiare il testo e incollarlo in documenti, email o app di lavoro;
- esportare l’intera conversazione in un file, se devi conservarla o condividerla;
- utilizzare risposte o tabelle come
base per ulteriori elaborazioni, chiedendo al modello di adattarle o
riformattarle.
Attenzione: è buona pratica controllare e rivedere ciò che copi o esporti, soprattutto se deve essere utilizzato in contesti formali o professionali. Non solo, come accennato, ChatGPT può commettere errori, ma potresti ritrovarti anche espressioni come “Certo, ora procedo alla stesura dell’email con tono istituzionale”: non ci farai una bella figura.
Come usare chatGPT per scrivere un test
Per scrivere un testo in modo efficace, è fondamentale inserire il prompt esatto. Vediamolo nel dettaglio.
Come scrivere prompt efficaci: parlare con ChatGPT nel modo “giusto”
Abbiamo visto le basi del funzionamento, per un utente base. Ma ChatGPT risponde meglio quando riceve istruzioni specifiche: più dettagli offri, più aumenta la probabilità che la risposta sia coerente con ciò che avevi in mente. Quando cioè utilizziamo dei ‘prompt’ - un termine del gergo tecnico per indicare un comando in ambito informatico - un po’ più raffinati.
Questa sezione ti
aiuta a capire le basi su come formulare richieste più efficaci.
Cos’è un prompt e perché è così importante
Il prompt è semplicemente la richiesta che invii a ChatGPT: può essere una domanda, un’istruzione, un testo da modificare, un’immagine da creare/modificare o un problema da risolvere.
È importante curarne la stesura, perché l’accuratezza del prompt può determinare anche la qualità della risposta. Un prompt generico produce una risposta generica; un prompt chiaro e contestualizzato porta a un risultato più preciso.
La struttura base di un buon prompt (ruolo, obiettivo, contesto, vincoli)
Non serve scrivere prompt lunghi o complessi. Per orientare ChatGPT in modo efficace basta includere quattro elementi essenziali:
1. Ruolo (facoltativo)
Indica il punto di vista da cui desideri la risposta.
Esempio: “Agisci come un insegnante di matematica…”
2. Obiettivo
Cosa vuoi ottenere davvero? Un riassunto? Un esempio pratico? Un testo riscritto?
3. Contesto
Le informazioni utili perché la risposta sia pertinente (chi leggerà il testo, livello di difficoltà, finalità).
4. Vincoli
Limiti di tono, lunghezza, formato o linguaggio.
Esempio: “Tono professionale, massimo 10 righe”.
Non è obbligatorio inserire tutti gli elementi ogni volta. Sono semplici strumenti per dare una direzione migliore alle risposte ricevute.
Prompt di esempio per: scrittura, studio, lavoro, codice
Di seguito alcuni esempi pratici che rendono chiaro come cambiano le risposte quando il prompt è formulato con cura.
Scrittura
“Agisci come copywriter. Riformula questo testo in modo più chiaro e lineare, mantenendo un tono neutrale: [incolla il testo]”.
Studio
“Agisci come insegnante. Spiegami il concetto di fotosintesi come se lo dovessi raccontare a uno studente di terza media, con un esempio concreto”.
Lavoro
“Crea una bozza di email formale per chiedere un aggiornamento sullo stato di un progetto: tono cortese ma diretto”.
Codice
“Agisci come programmatore. Scrivi una funzione Python che ordina una lista di numeri e spiegami passo passo cosa fa ogni riga”.
Sono richieste semplici ma ben definite. L’obiettivo è ottenere una risposta utile sin dal primo tentativo, riducendo la necessità di continue correzioni.
Errori comuni da evitare quando scrivi un prompt
Per usare ChatGPT in modo efficace non serve essere esperti, ma ci sono alcuni errori tipici che rallentano il processo o rendono le risposte poco utili o personalizzate:
1. Essere troppo vaghi
Prompt come “Scrivi qualcosa sulla sicurezza online” portano a risposte generiche. Meglio specificare cosa ti interessa davvero.
2. Dare informazioni incomplete
Se manca un elemento chiave (target, lunghezza, finalità), la risposta rischia di non coincidere con ciò che avevi in mente.
3. Chiedere troppe cose insieme
Un prompt che mescola più obiettivi (“riassumi, commenta, scrivi un titolo e confrontalo con…”) può creare confusione. Meglio procedere per step.
4. Non correggere la direzione
Se la risposta non è adeguata, non è necessario ripartire da zero: basta chiedere modifiche o chiarire meglio i requisiti.
5. Dare per scontato che tutto sia corretto
Anche con prompt ben scritti può capitare che ChatGPT commetta errori. È sempre utile verificare i contenuti più delicati.
Funzioni avanzate: immagini, file, voce e GPT personalizzati
Oltre alla classica interazione testuale, ChatGPT integra diverse funzioni avanzate che permettono di lavorare con immagini, documenti, audio, video e versioni personalizzate del modello. Non sono strumenti indispensabili per tutti, ma possono diventare utili quando si ha bisogno di analizzare contenuti complessi, generare materiali visuali o automatizzare alcune attività ripetitive.
Come usare ChatGPT per generare immagini (e in quali casi ha senso farlo)
ChatGPT integra modelli di generazione visiva che consentono di creare immagini partendo da una descrizione testuale. Il funzionamento è semplice: si fornisce un prompt (“Disegna un’illustrazione minimalista di una casa futuristica”) e il sistema produce una o più varianti.
Può essere utile in situazioni come:
- realizzare bozze visive per progetti creativi;
- preparare concept preliminari (per esempio per contenuti visual o presentazioni);
- creare elementi illustrativi non
finalizzati all’uso commerciale.
È però importante ricordare alcuni limiti:
- le immagini possono essere imprecise o non coerenti con la descrizione;
- è sempre necessario verificare eventuali problemi legati al copyright o all’utilizzo professionale;
- non sostituisce il lavoro di un
grafico che garantisce una qualità decisamente più elevata.
In sintesi: è uno
strumento utile per prototipare e visualizzare idee, non per produrre materiali
definitivi.
Caricare documenti e file: riassunti, analisi e ricerche sui tuoi contenuti
ChatGPT permette di caricare file come PDF, documenti di testo, immagini o fogli di calcolo.
La piattaforma può:
- riassumere un documento lungo;
- estrarre informazioni rilevanti;
- confrontare più file tra loro;
- cercare concetti specifici all’interno di un testo;
- proporre una riorganizzazione o
una riscrittura dei contenuti.
Questa funzione è utile per orientarsi rapidamente in materiali complessi, ma non sostituisce la lettura approfondita: il modello può interpretare in modo incompleto o erroneo alcuni passaggi o non cogliere elementi rilevanti dal punto di vista giuridico, tecnico o contestuale. Usarlo come supporto, non come unica fonte, è la scelta più sicura.
ChatGPT con voce, audio e video: cosa puoi farci oggi in pratica
Le versioni recenti di ChatGPT includono funzioni vocali e multimodali, ma il loro funzionamento varia a seconda del dispositivo e della versione (free/a pagamento). In generale, è possibile interagire non solo tramite testo ma anche attraverso voce, immagini e file.
In pratica, l’utente può:
- parlare con ChatGPT e ricevere risposte a voce, funzione presente soprattutto nelle app ufficiali per smartphone;
- caricare registrazioni audio per ottenerne la trascrizione o un riassunto, entro i limiti di qualità e durata supportati;
- inviare immagini – come foto, screenshot o pagine di un documento – per chiedere spiegazioni, identificare elementi o interpretare il testo contenuto;
- sottoporre singoli fotogrammi o
brevi spezzoni di video, che il modello può descrivere o analizzare a livello
visivo.
Queste funzionalità sono utili in situazioni quotidiane, per esempio quando si vuole capire cosa contiene un’immagine (che magari contiene un testo in una lingua a noi sconosciuta), avere una lettura rapida di un documento fotografato o ottenere una trascrizione da un file audio. È importante però ricordare che l’analisi multimodale ha dei limiti: l’interpretazione delle immagini può essere imprecisa, la qualità della trascrizione dipende dalla chiarezza dell’audio e l’elaborazione dei video è limitata a singoli frame, non a sequenze continue.
In sintesi, ChatGPT può gestire diversi tipi di contenuti, ma non sostituisce strumenti dedicati come software professionali per editing video, OCR avanzati o applicazioni specializzate nella trascrizione audio. L’approccio corretto è considerarlo un supporto utile, non una soluzione completa per ogni tipo di materiale multimediale.
Generazione video con Sora: cosa può fare realmente
Sora è il modello di generazione video di OpenAI: lanciato a dicembre 2024, rappresenta il primo strumento nativo di OpenAI per generare video direttamente da descrizioni testuali. Nel 2025, con il rilascio di Sora 2, le capacità risultano migliorate e la tecnologia è diventata pienamente integrata in ChatGPT.
Cosa può fare:
- Durata. Le clip generate con Sora possono variare indicativamente tra 1 e 20 secondi.
- Animare immagini statiche. È possibile caricare una foto o uno screenshot e ottenere un breve movimento che dà continuità alla scena.
- Modificare video esistenti. Alcune versioni (come Sora 2) permettono di estendere o alterare parti di un video tramite una nuova descrizione testuale.
- Produrre audio sintetizzato. I video generati possono includere una traccia audio sincronizzata con i movimenti, funzione disponibile nelle versioni più recenti.
- Lavorare in diversi formati. Sora supporta vari rapporti e risoluzioni, dai video orizzontali
(1920×1080) ai formati verticali più utilizzati sui social.
Limitazioni:
- Fisica e causalità. Il modello può faticare con fenomeni complessi (come interazioni tra oggetti, fluidi o contatti fisici) e non sempre interpreta in modo corretto le relazioni causa-effetto.
- Coerenza dei video più lunghi. Oltre una certa durata o in scene con molte transizioni, la continuità visiva può deteriorarsi.
- Orientamento e spazio. In alcune situazioni il modello può confondere destra e sinistra o
interpretare in modo impreciso prospettive e profondità.
Si tratta quindi di una funzione utile più per concept e idee rapide che per contenuti definitivi, da considerare come un supporto, non un sostituto di software professionali di editing o animazione.
Programmazione: scrittura, analisi e “sandbox” controllata
ChatGPT è spesso utilizzato da studenti, sviluppatori e professionisti per lavorare con il codice: come per gli esempi precedenti, anche in questo caso bisogna limitare le proprie aspettative e comprendere effettivamente cosa può fare bene e cosa no.
Le funzionalità utili includono:
- scrivere esempi di codice in molti linguaggi;
- spiegare la logica di una funzione riga per riga;
- proporre soluzioni alternative o versioni ottimizzate di uno script;
- individuare errori frequenti o
possibili bug.
Nei piani più avanzati sono disponibili strumenti aggiuntivi, come l’esecuzione controllata del codice in un ambiente isolato (“sandbox”), utile per test rapidi, calcoli, piccole simulazioni o analisi numeriche. Questa funzione, però, presenta limiti chiari: permette di eseguire codice in contesti sicuri, non di interagire con sistemi esterni o svolgere compiti potenzialmente rischiosi.
Cosa non può fare:
- sostituire un ambiente di sviluppo reale;
- garantire che il codice generato sia sempre ottimizzato o sicuro;
- gestire interi progetti software
complessi in autonomia.
È uno strumento di supporto, utile per brainstorming tecnici, spiegazioni, verifiche preliminari e piccole prove di concetto, non per lo sviluppo avanzato senza supervisione.
o1 Pro: il modello di ragionamento per compiti complessi
Presente nel piano ChatGPT Pro (a pagamento), troviamo anche o1 Pro, modello progettato specificatamente per affrontare problemi che richiedono ragionamento complesso e multi-step, secondo quanto dichiarato da OpenAI.
In concreto, o1 Pro è utilizza una potenza di calcolo maggiore rispetto ai modelli base, in modo da affrontare questioni particolarmente difficili come per esempio la matematica competitiva, il coding o gli argomenti scientifici (in particolare fisica, chimica e biologia).
Attualmente, o1 Pro accetta solo input testuale e immagini, non audio o video al momento.
Cosa sono i GPT personalizzati (My GPT/GPT personalizzati) e a cosa servono
Possiamo descrivere i GPT personalizzati come una sorta di versioni “su misura” di ChatGPT, impostate dall’utente per svolgere compiti specifici. Si possono configurare impostando:
- istruzioni fisse (tono, compiti, obiettivi);
- materiali di riferimento caricati dall’utente;
- strumenti particolari, se
disponibili (analisi file, browser, ecc.).
In pratica permettono di evitare di riscrivere ogni volta lo stesso prompt e di avere un assistente “specializzato” in un determinato ambito. Non sono veri software autonomi: restano versioni guidate del modello, basate sulle informazioni fornite e sui limiti della piattaforma.
Esempi di GPT per compiti specifici: studio, customer care, piccoli business
I GPT personalizzati possono essere utili in diversi ambiti, a seconda delle esigenze:
Per lo studio
Un GPT che spiega concetti complessi in modo semplificato, crea schemi riassuntivi o aiuta a preparare una verifica. Può essere un supporto, non un sostituto allo studio reale.
Per il customer care
Un GPT configurato con FAQ e materiali aziendali può suggerire risposte coerenti alle richieste frequenti. È utile per preparare bozze o linee guida interne, non per gestire in autonomia un servizio clienti reale.
Per piccoli business e freelance
Si possono creare GPT che aiutano con attività ricorrenti:
- bozza di email standard;
- riorganizzazione di documenti;
- generazione di contenuti
preliminari per blog o social.
Anche in questo caso l’approccio corretto è di supporto, non sostituzione: il controllo umano rimane indispensabile, soprattutto per aspetti che riguardano la precisione, la correttezza o la comunicazione esterna.
Limiti, allucinazioni e bias: come riconoscerli e difendersi
Nonostante i progressi degli ultimi anni, ChatGPT rimane uno strumento basato su probabilità linguistiche: può interpretare male una richiesta, generare risposte imprecise o non riconoscere situazioni di rischio. Per usarlo in modo consapevole è importante conoscere alcune limitazioni strutturali e capire come si manifestano nella pratica.
Cosa sono le “allucinazioni” (e perché succedono)
Le allucinazioni sono risposte sbagliate ma formulate con grande sicurezza. Possono riguardare dati inventati, citazioni inesistenti, spiegazioni incoerenti o interpretazioni scorrette del contesto. Non sono un malfunzionamento occasionale, ma un effetto collaterale del modo in cui i modelli linguistici vengono addestrati: generano testo plausibile, non verità scolpite nella pietra.
Per questo, è sempre necessario verificare su fonti affidabili i contenuti realizzati da ChatGPT.
Bias e comportamenti distorti: cosa mostrano le ricerche recenti
Oltre alle allucinazioni, ChatGPT può mostrare bias, cioè influenze involontarie dovute ai dati con cui è stato addestrato. I bias possono riguardare stereotipi culturali, generalizzazioni o risposte troppo compiacenti.
Un esempio recente ha mostrato come questi limiti non siano solo teorici. Una ricerca condotta dal King’s College London, dall’Association of Clinical Psychologists UK e dal Guardian ha analizzato come ChatGPT-5 risponde a persone che simulano condizioni di salute mentale complesse. I risultati indicano che il modello, in diversi casi, non ha riconosciuto comportamenti rischiosi e ha addirittura confermato convinzioni deliranti, come la sensazione di essere invincibili o la possibilità di attraversare le auto senza conseguenze.
Sono episodi che mostrano bene uno dei limiti strutturali dei chatbot: la difficoltà nel contraddire l’utente o identificare schemi di rischio psicologico, soprattutto quando il prompt “chiede” esplicitamente di essere assecondato.
Perché questi casi sono importanti per gli utenti comuni
La ricerca non vuole dimostrare che ChatGPT sia pericoloso in sé, ma che non può sostituire competenze professionali (soprattutto in ambito medico). Per l’utente medio significa due cose molto concrete:
- ChatGPT non è uno strumento per salute mentale, psicologia o crisi emotive. Nemmeno nelle versioni più aggiornate.
- Il modello tende a essere accondiscendente, quindi spesso evita di contraddire l’utente anche quando sarebbe necessario.
A riguardo, OpenAI ha dichiarato di aver reso il sistema più cauto quando emergono argomenti sensibili, inserendo avvisi e indicazioni a cercare supporto qualificato. Sono accorgimenti utili, ma che non sostituiscono un utilizzo prudente dello strumento.
Come fare fact checking in modo semplice
Per evitare di prendere per buone informazioni non corrette è utile adottare qualche accortezza:
- chiedere le fonti, quando disponibili, e verificarne direttamente il contenuto;
- confrontare le informazioni fornite con siti istituzionali, pubblicazioni scientifiche o documenti verificati;
- diffidare delle risposte troppo dirette su temi complessi;
- verificare date, numeri, citazioni e riferimenti storici;
- non utilizzare il modello come
unico punto di riferimento per prendere una decisione importante.
ChatGPT e copyright: cosa sapere
Le risposte generate non sono protette da copyright, ma possono includere stili o elementi simili a opere già esistenti. È quindi consigliabile non utilizzare testi o immagini generati come prodotti “definitivi” senza una revisione umana, soprattutto in contesti professionali, editoriali o commerciali.
Cosa non chiedere a ChatGPT: ambiti critici
Ci sono aree in cui i chatbot non andrebbero mai usati come strumenti decisionali:
- salute e diagnosi;
- consulenza legale;
- finanza personale strutturata;
- valutazioni psicologiche;
- gestione di situazioni di
emergenza.
Su questi temi ChatGPT può fornire spiegazioni generali, ma non deve mai sostituire un professionista.
Usare ChatGPT con consapevolezza
ChatGPT, come Gemini e altri LLM sono diventati strumenti versatile, capaci di affiancare persone e professionisti in molte attività quotidiane: dalla scrittura alla ricerca, dalla gestione dei documenti alla generazione di contenuti visivi. Per sfruttarli davvero, però, non basta conoscerne le funzioni: serve capire come formulare richieste chiare, riconoscerne i limiti e mantenere un atteggiamento critico di fronte alle risposte fornite.
Le funzioni avanzate – come la multimodalità, Canvas, i GPT personalizzati o la generazione video – ampliano le possibilità d’uso, ma richiedono attenzione e controllo umano, soprattutto quando si lavora con dati sensibili o contenuti complessi. L’obiettivo non è delegare tutto all’AI, ma integrarla nel proprio flusso di lavoro in modo equilibrato.
In un contesto in cui gli strumenti digitali evolvono rapidamente, la differenza la fa la capacità di usarli con criterio, verificando le informazioni e assumendosi la responsabilità di “controllori” attenti e precisi (soprattutto in contesti professionali). ChatGPT può essere un supporto prezioso, se utilizzato con consapevolezza: un aiuto per semplificare ciò che richiede tempo, non un sostituto del giudizio umano.
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